In attesa del nuovo DPCM

In attesa che nel fine settimana ci sia la “riassegnazione” dei colori alle regioni, ecco un promemoria riassuntivo per quanto riguarda il “cosa” si può fare.

I tempi per la ripresa, purtroppo, si profilano non di breve durata.

E’ sotto gli occhi di tutti la scelleratezza di taluni, il cui operato sconsiderato rischia di rende vano l’impegno e i sacrifici della stragrande maggioranza di tutti noi.

Anche nel nostro ambito, purtroppo, dobbiamo segnalare l’italico vizio di interpretare e forzare le parole, senza tenere conto del contesto generale.

Fa male vedere alcune Bande che registrano concerti quando ciò non è possibile, pur essendo in zona gialla, arancione o rossa, per poi trasmetterli su Internet. Peggio ancora quando i concerti li eseguono pure in diretta anche se senza pubblico.

Fa male vedere gruppi che vanno in giro a fare le classiche “pastorelle” natalizie, anche in comuni capoluoghi di regione.

Tutti si trincerano dietro frasi tipo “Il Sindaco ce l’ha chiesto”, oppure “Il Sindaco e il Comando dei Vigili urbani ce l’ha permesso”, o ancora “Abbiamo rispettato le distanze di sicurezza”: guardate, di fronte a simili leggerezze non vale nemmeno la pena ricordare che i Sindaci non hanno il potere di rendere meno stringenti le norme nazionali vigenti.

 

Per “prove in presenza” ovviamente si intendono anche concerti e servizi, con o senza pubblico…

 

E un sunto delle norme